01/10/17

Vicende e Velleità catalane


Barcellona ha una grande tradizione libertaria ed indipendentista, soprattutto nei riguardi delle imposizioni del governo centrale spagnolo che, fino a pochi anni orsono, era rappresentato dal crudele dittatore Franco. Nella giovane democrazia spagnola del dopo Franco, è rinato un movimento indipendentista che ha preso via via forma e maturità. Impedire lo svolgimento di una consultazione popolare, in questo contesto storico, è quindi un fatto grave e stupido.

Probabilmente però questo referendum è servito a tutte e due le parti politiche che tessono le fila di questo scontro. Il governo centrale per riaffermare la sua autorità posticcia, quello locale per impersonificare (e quindi trarne vantaggio) l’anelito di libertà. In mezzo, come sempre, la popolazione sballottata da una parte all’altra, non sappiamo dire con quanta coscienza di se e di ciò che realmente accade.


Mi chiedo: l’indipendenza è un primo passo per uscire dal recinto europeo e battere una propria moneta libera ed indipendente? Un primo passo per impedire l’ingresso di alimenti modificati, dei veleni agrochimici? Un primo passo per impedire il sorvolo degli aerei della morte? L’inizio della liberazione dalla schiavitù del lavoro ed il prologo per lo sviluppo spirituale individuale?

Ebbene se questi sono gli obiettivi allora la lotta è e sarà sacrosanta. Se così non è, siamo di fronte ad una messinscena in cui a subirne le conseguenze sono i tanti meravigliosi abitanti catalani. La risposta si vedrà nei prossimi giorni o settimane e non verrà dalle urne politiche ma dal popolo, quello che, sotto la pioggia ed i manganelli, vorrebbe esprimere pubblicamente la propria volontà. 

Infine: impensabile ed inquietante il silenzio della famiglia reale e della chiesa di Roma, istituzioni assai potenti e decisive nella grande penisola. - DIRECTA -

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